8 gennaio 2025

La legislazione sui lassativi (seconda parte)

L'articolo esplora i trattamenti per la stipsi cronica, tra cui cambiamenti nello stile di vita, lassativi mirati e tecniche come l'irrigazione transanale con Peristeen e l'idrocolonterapia, che, combinati con purganti e probiotici, possono migliorare i risultati clinici.

Autore: Dott.ssa Rosanna Giuberti

Tipo: Articolo della Settimana

CONSIDERAZIONI PRATICHE

Per il trattamento della stipsi cronica le linee guida dell'AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri), raccomandano un cambiamento dello stile di vita (dieta adeguata, incremento dell'attività fisica, ritualizzare il tempo della defecazione), ed un uso corretto dei lassativi.

Già da tempo la task force dell'American College of Gastroenterology sconsigliava l'uso di lassativi stimolanti a base di senna e derivati antrachinonici per il probabile danno del plesso mioenterico. Oltretutto l'uso prolungato di tali lassativi provocava un danno di origine apoptotico con accumulo di lipofuscina all'interno dei macrofagi e comparsa di melanosi del colon. Il divieto imposto dall'EFSA ci impone quindi un uso dei lassativi più ragionato ed in funzione delle cause che hanno provocato la stipsi

Per le stipsi lievi-moderate si possono proporre i seguenti lassativi:

1. formanti massa, contengono prodotti solubili (psillio, guar) o insolubili (cellulosa). Sono idrofili e assorbono acqua dal lume intestinale, aumentano pertanto la massa fecale e ne riducono la consistenza.
2. osmotici: sono agenti iperosmolari che richiamano acqua nel lume intestinale. Esempi di questo tipo sono: idrossido di magnesio, citrato di magnesio, sorbitolo, lattulosio. Questi ultimi possono provocare flatulenza e borborigmi fastidiosi. Il macrogol (PEG) è un lassativo osmotico che presenta buona efficacia clinica e induce meno flatulenza rispetto al lattulosio
3. emollienti: (olio di paraffina) legando l'acqua aumenta ed ammorbidisce la massa fecale.

Per le stipsi gravi

1. lassativi stimolanti derivati dal difenilmetano: (bisacodile, picosolfato) da usare esclu sivamente per tempi brevi. Stimolano la peristalsi agendo sul plesso nervoso della muscolatura viscerale e riducono l'assorbi mento di acqua ed elettroliti dal colon.
2. procinetici serotoninergici: (prucalopride) l'attivazione dei recettori 5-H14 intestinali provoca il rilascio di neurotrasmettitori (acetilcolina) che rilasciano la muscolatura liscia viscerale, le cellule del Cajal e le ghiandole secretorie. Ne deriva un aumento della peristalsi e della secrezione di liquidi nell'intestino.
3. prosecretor: (linaclotide) stimolano la secrezione di liquidi nell'intestino attivando i recettori della guanilato-ciclasi.

La revisione della letteratura ha messo in evidenza che alcuni lassativi (psillio, PEG) sono ben tollerati e migliorano la frequenza delle evacuazioni, altri (prucalopride) migliorano la frequenza delle evacuazioni e la consistenza delle feci. Questo miglioramento scompare però a distanza di qualche mese nella maggior parte dei casi. Esistono anche dei trials clinici che evidenziano risultati positivi sull'utilizzo del Peristeen (p<0.001) nei confronti dei controlli con trattamento conservativo.

Si ricorda che l'irrigazione transanale del colon con Peristeen e/o l'Idrocolonterapia rappresentano una metodica alternativa per la cura della stipsi, che può dare dei buoni risultati se utilizzata come trattamento politerapico in associazione a purganti osmotici e probiotici. Personalizzare la terapia in funzione dei fattori etiopatogenetici della stipsi rappresenta l'obiettivo per incrementare la percentuale di risultati positivi in termini di efficacia clinica.